«Se ci sarà un ticket, un vice di Silvio Berlusconi, uomo o donna che sia, sicuro si dovrà indicare attraverso una consultazione popolare».
Giorgia Meloni, ex ministro della Gioventù, prima ancora leader dei giovani di Alleanza nazionale, non è convinta che tutto sia già scritto: né la sconfitta elettorale, né la grossa coalizione.
Prima Angelino Alfano, ieri Denis Verdini: tutti propongono che il Cavaliere si candidi in ticket con una donna. Lei che ne pensa? «Io penso che se si ritiene necessario un ticket, una persona che affianchi il candidato presidente del Pdl, a maggior ragione è giusto che il Pdl faccia le proprie scelte consultando gli italiani».
Propone le primarie per il candidato vicepremier? «Se il candidato sarà Silvio Berlusconi la sua vittoria è scontata. Mapenso che sarebbe più bello arrivare ad indicare i candidati dopo una consultazione, un appuntamento vasto e partecipato, piuttosto che al termine di un Ufficio di presidenza del partito».
L’identikit che trapela è il suo: donna, giovane… «Guardi, non le rispondo nemmeno. Queste scelte non si devono fare per ragioni di sesso o anagrafiche. Il tema non è trovare un candidato giovane o donna, ma identificare il candidato migliore».
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