Meloni a Libero: «Aboliamo i vitalizi e diamo i soldi ai rapinati da Monti».

L’intervista di Paolo Emilio Russo.

La Meloni (FdI) aveva già avanzato un emendamento contro i privilegi: «Ma i figli dei Sessantottini li hanno difesi invece di restituire il maltolto a chi prende pensioni normali». «Qualche milione di italiani sta pagando i contributi non per la propria pensione, ma per mantenere i privilegi di qualcun altro. FdI offre assistenza legale gratuita ai pensionati. Siamo pronti ad avviare una class action per obbligare il governo a restituire tutto il maltolto, fino all’ultimo euro».

«È la solita storia: guanti di velluto per le pensioni d’oro, mannaia per tutti gli altri… È così che si muovono i figli del Sessantotto, quelli per cui l’uguaglianza è fondamentale, ma vale solo per gli altri». Giorgia Meloni sul tema dei vitalizi e delle pensioni d’oro batte da più di un anno: il partito di cui è leader, Fratelli d’Italia, aveva proposto ai maxi assegni e il loro ricalcolo col sistema contributivo già a gennaio 2014; la maggioranza ha risposto proponendo un emendamento soppressivo dell’emendamento soppressivo. Discussione finita.

Presidente, magari, semplicemente, non era una buona proposta di legge, no? «Beh, avrebbero potuto migliorarla, allora. Ma nessuno lo ha fatto, hanno semplicemente presentato un emendamento soppressivo della nostra proposta: cancellata. Di certo se fosse passata quella proposta su pensioni d’oro e vitalizi oggi non staremmo dove siamo: prevedeva il ricalcolo di tutte le pensioni in essere, un riequilibrio tra contributi versati e soldi presi».

A proposito di riequilibrio, ci sono ex parlamentari che hanno già incassato il quadruplo dei soldi versati allo Stato sotto forma di contributi. «Nel nostro Paese ci sono 200 mila persone che prendono una pensione più alta di dieci volte la minima, cioè superiore ai 5 mila euro al mese. Queste 200mila persone pesano 16 miliardi di euro l’anno sul sistema pensionistico; di contro, qualche milione di italiani sta pagando i contributi non per la propria pensione, ma per i privilegi di qualcun altro».

Molti di questi “privilegiati” sono ex parlamentari, sarà un caso? «Noi prevedevamo che per la parte che eccede i 5mila euro venisse ricalcolata con il sistema contributivo per tutti. Se uno ha versato contributi corrispondenti per prendere una pensione anche da 90mila euro, continuerà a prenderla, ma se non sono stati versati, come noi pensiamo che sia avvenuto in moltissimi casi come quelli che avete raccontato, allora la parte in eccedenza doveva venire revocata e con quelle risorse si potevano aumentare pensioni minime e di invalidità».

Chi difende in Parlamento i vitalizi? «Sono i figli della sinistra radicai chic, i sessantottini per cui l’uguaglianza è fondamentale, ma solo quando vale per gli altri. Noi abbiamo chiesto la calendarizzazione nella quota di tempo riservata alle opposizioni, loro hanno chiuso il sipario».

Secondo i calcoli di Libero, Stefano Rodotà ha incassato 1 milione e 180 mila euro e ne ha versati 241 mila, Gino Paoli 557 mila euro a fronte di 60mila euro di contributi, mentre Mario Capanna ha incassato oltre mezzo milione a fronte di 123 mila euro di contributi… «Sono quelli che volevano la gioventù al potere, ma hanno omesso di dire che la regola valeva soltanto fino a quando erano giovani loro. Da quel giorno in poi, infatti, non hanno mai schiodato dalle loro poltrone e hanno impedito che qualcun altro le occupasse… Difendono solo le loro posizioni. Eppoi scusi…». Dica. «L’elenco di per sé è significativo. Rodotà è un campione del Movimento 5 stelle, che lo voleva Capo dello Stato: lo ricandiderebbero oggi?».

C’è pure l’autore di “II Cielo in una stanza”, deputato Pci dal 1987 al 1992. «Eggià, il cantante che suona alle Feste de l’Unità, non mi pare abbia dato un apporto fondamentale alle istituzioni, ed è accusato di avere evaso due milioni…». Capanna ha pure il vitalizio da consigliere regionale: due. «Il campione del ’68…».

Riproverete a cambiare la legge in Parlamento? «Certo che sì, anche se il tema riguarda ormai solo gli eletti della Prima Repubblica e dell’inizio della prima, quando bastava un giorno di legislatura per avere il vitalizio tutta la vita. Dal 2012 è già m vigore il sistema contributivo per tutti, anche se resta il fatto che parlamentari e consiglieri regionali possono avere diritto ad un trattamento pensionistico solo dopo 5 anni di contributi».

A proposito di pensioni, il governo non vuole restituire i soldi ai pensionati “semplici”, come da sentenza della Corte costituzionale. Come finirà? «Siamo sempre lì: quando la Corte decise di restituire i soldi ai pensionati d’oro, il governo non ci ha pensato su due volte. Ora che si tratta di restituire il maltolto a persone che percepiscono pensioni “normali”, Matteo Renzi propone un tetto ai trattamenti fino a duemila euro lordi, invece che restituire fino all’ultimo centesimo a persone letteralmente rapinate da Mario Monti con la complicità del Pd».

Avete proposto una class action, no? «Fdi offre assistenza legale gratuita per aiutare i pensionati a far valere i loro diritti; siamo pronti ad avviare una class action per obbligare il governo a restituire tutto e fino all’ultimo euro».

Clicca qui per scaricare il pdf.

Condividi

1 commento

  1. Nn ho computer sono d’accordo con la meloni ma un consiglio perché nn ha forniti i vari gazebo delle votazioni dei formulari necessari per gente anziana come me incomprensibile il computer? Era semplice no?

Rispondi