Il Progetto Pica per combattere lo sfruttamento degli stagisti

Guardo con interesse e soddisfazione alla firma delprotocollo, un passaggio importante che stabilisce un metodo di lavoroproficuo in quanto amministratori e realtà private decidono di impegnarsi in un codice comportamentale a tutela dei giovani e in contrasto degli abusi inmateria di stage e tirocini formativi.

Attraverso la regolamentazione normativa dello stage e del tirocinio e il rafforzamento dell’apprendistato, il precedente governo, anche con le iniziative del ministero della Gioventù, si è impegnato a fondo per eliminare quelle sacche di sfruttamento rappresentate dall’impiego di giovani stagisti sia nelle pubbliche amministrazioni che nelle aziende private. Il ministero della Gioventù e Roma Capitale hanno realizzato, nell’anno europeo del volontariato, il PiCA (acronimo di ‘Percorsi di Cittadinanza Attiva), cioè un progetto pilota che, attraverso la formula dei tirocini retribuiti, ha inteso offrire ai giovani un’opportunità di formazione sul campo e di educazione civica.

I percorsi coprono i settori sociali, culturali e ambientali. 6000 giovani candidati tra i 18 e i 28 anni per 237 tirocini in 36 diversi progetti. L’impegno, 25 ore settimanali per 6 mesi, prevede unrimborso spese mensile di 350 euro, ma soprattutto, alla fine del tirocinio, i giovani ottengono la certificazione delle competenze acquisite e si vedono riconosciuti il proprio percorso di tirocinio all’interno della Pubblica Amministrazione. Oltre a ciò, ovviamente, hanno la possibilità di vedersi riconosciuti i crediti dalla propria università se sono studenti universitari. Un modo concreto di fornire una vera opportunità formativa e professionalizzante ai giovani.

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