Meloni a «La Gazzetta del Mezzogiorno»: «Dobbiamo lavorare ad una proposta unitaria con Forza Italia e Lega per vincere»

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ieri a Bari per «benedire» il passaggio del consigliere regionale Erio Congedo al suo partito: «Sono in Puglia per salutare il passaggio di Congedo a FdI, nonché lo sbarco del gruppo in Consiglio. Un altro segnale del percorso di crescita in tutto il Paese, a dimostrazione del lavoro svolto in questi anni».

Emergenza Alitalia, che pensa dell’ipotesi nazionalizzazione? «Non credo sia possibile, anche se non escludo che lo Stato possa dare una mano. Siamo dinanzi a un disastro annunciato, con una gestione vergognosa dei governi degli ultimi anni e anche dei privati. Non c’è una strategia, una differenziazione tra aeroporti. L’Alitalia avrebbe dovuto investire sulla qualità, sulle tratte di lungo raggio. Ora occorre mettere le pezze, per evitare uno smembramento e per salvare chi ci lavora».

La sua proposta di lista unica del centrodestra è osteggiata da Berlusconi? «Noi vogliamo una legge elettorale che preveda il premio alla coalizione. Non credo ai partiti costretti a nascere artificiosamente, ma una lista unica non significherebbe dar vita a un partito unico. Noi dobbiamo lavorare a una proposta unitaria con FI e la Lega. Possiamo vincere. Se andassimo in ordine sparso consegneremmo il Paese al Pd e al M5S, cioè a due facce della stessa sinistra. Però per vincere occorre avere chiarezza sui contenuti».

Sull’Europa, tra sovranisti e destra liberale, la divergenza netta. Come pensate di superarla? «Certo, una questione importante, ma bisogna puntare a una sintesi. Considero innaturale la collocazione di Berlusconi nel partito della Merkel. Non ho dimenticato i suoi sorrisetti con Sarkozy quando Berlusconi era presidente di una Nazione sovrana. E poi perché per uno come Berlusconi che ha sempre lavorato per l’interesse nazionale consegnare l’Italia agli interessi tedeschi lo considero innaturale».

Berlusconi ha paventato i rischi del populismo. Parlava anche di lei e di Salvini? «Lui è preoccupato dal fatto che altre forze politiche, pure alleate con lui, stiano crescendo. Dubito che creda a quello che dice perché il primo a essere definito populista è stato lui. La sinistra definisce populista chi non può controllare e chi non risponde ai poteri forti e a certe consorterie europee. Su questi temi siamo simili e per questo non capisco come mai stia nel Partito popolare europeo».

Analogie con la Francia? «Non siamo la Francia, ma sia mo una realtà in cui popolarismo e populismo hanno condiviso tratti di strada».

I rapporti con Alfano e Fitto? «Non sono la stessa cosa. Alfano governa con il centrosinistra. Per questo non un interlocutore. Con Fitto, dialoghiamo. È un movimento locale, poi vedremo. Nelle ultime settimane l’ho visto molto impegnato sul fronte centrista».

Se Berlusconi ottiene la riabilitazione dalla Corte europea, torna a essere il leader incontrastato del centrodestra? «Berlusconi è il leader incontrastato di Forza Italia. Poi ogni partito del centrodestra ha il suo leader».

La soluzione con le primarie? «Servono a capire chi è il leader e chi può fare da portabandiera alle prossime politiche. Ma dobbiamo puntare maggiormente sul gioco di squadra, all’interno della quale individuare chi possa fare il candidato premier, senza per questo divenire il capo indiscusso di tutto». Che pensa dell’alleanza dei responsabili, cioè di pezzi di destra e di sinistra, contro il grillismo? «Occorre capire chi sono o sarebbero i responsabili. Sono responsabili chi in un pomeriggio trova 20 miliardi per l’Mps e poi in otto mesi non riesce a trovare una casetta per i terremotati? I responsabili sono coloro che sono attaccati alla poltrona per fare l’interesse del grande capitale e della finanza? No, non sono responsabili e tradiscono il loro popolo”».

Esclude un accordo con il M5S? «Sono l’altra faccia della sinistra e votano sempre con loro. Sulle questioni centrali, penso all’immigrazione, hanno le stesse posizioni del Pd. Non prendendo posizioni chiare sull’euro, e anche nel voto francese non si schierano. A me sembrano l’altra faccia del Pd. Ad oggi mi sembra difficile un’alleanza con loro».

Immagino che non vi intessi più di tanto il congresso del Pd. Giusto? «Mi è completamente indifferente che vinca Renzi, Emiliano o Orlando. Sono tutti responsabili di una sinistra che ha tradito la sua storia per fare gli interessi della grande finanza».

 

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1 commento

  1. Non CE. La facciamo più co sta sinistra al governo è. Sti partiti che nascono come. I funghi basta. 3 partiti. Ci devono essere. Basta. La gente è stuffa di sto governo corrotto. È ladro. Basta. La gente e. Disperata siamo a fine mese. Non riusciamo a fare la spesa non possiamo mangiare ci hanno tolto il diritto di vivere dignitosamente. Vergogna

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