Giorgia Meloni a «La Verità»: «Quando la Patria chiama FdI non si tira indietro. Saremo i guardiani degli interessi nazionali»

Intervista di Luca Telese

«Sul governo ci asteniamo: Fdi farà da guardiano ai valori di centrodestra».

Onorevole Meloni, c’è uno strano paradosso in questa storia. «Lei dice?». Senza Fratelli d’Italia questo governo non sarebbe mai nato.

Ma oggi voi non ne fate parte. «Questo è assolutamente vero».

È stata la vostra iniziativa il fatto nuovo che ha riaperto i giochi. Poi vi hanno tenuto fuori. «Anche questo purtroppo è esatto: ma il tema di stare nel governo è un tema che non mi preoccupa. Non ho mai chiesto di stare nel governo, men che meno mi importa delle poltrone. Mi interessano le garanzie politiche. I contenuti di quello che si voterà nei prossimi mesi in Parlamento».

Quali sono i timori che ha? «Guardo la squadra di governo e il programma: è noto che il MSS è predominante e maggioritario sia nelle idee, che nei ministeri, sia nella figura decisiva del presidente del Consiglio».

Quindi si è pentita di quello che ha fatto? Senza di lei oggi ci sarebbe un governo Cottarelli «Nessun pentimento perché quello per l’Italia sarebbe stato un disastro».

Addirittura? «Un altro governo tecnico, e per di più minoritario, è quello contro cui abbiamo più combattuto in questi anni: sono fiera di averlo sventato. Ci hanno votato anche per questo». Giorgia Meloni sta girando l’Italia per la campagna elettorale delle comunali. E ha deciso in queste ore come posizionare il suo partito sul governo gialloblù. Non all’opposizione come Silvio Berlusconi, ma con una astensione che le permetta di contare e incidere. Frutto di un ragionamento che lei spiega così.

Non si è pentita nemmeno ora, sapendo come è andata a finire, con i 5 stelle che hanno detto: «Fratelli d’Italia non li vogliamo»? «No. Abbiamo fatto un gesto per uscire dallo stallo in un momento difficile per l’Italia. Per noi l’Italia conta più di ogni egoismo di partito, più di tutto».

Che scenario si prospettava? «Era appena esploso un conflitto istituzionale, stavano usando contro di noi la solita arma dello spread, veniva agitato lo spettro di un governo dei tecnici. Ho offerto al Presidente della Repubblica uno scenario di novità politica per riaprire il dialogo».

Ma quanto brucia il veto dei grillini? «In politica non si può essere lucidi se ci si fa guidare dai rancori. A dire il vero la cosa personalmente non mi turba perché non ho mai chiesto nulla».

Come nacque quella vostra iniziativa politica? «È stato Salvini a chiedere che partecipassimo al secondo tentativo del governo Conte. Noi ci abbiamo provato per mettere dei contenuti in quel progetto».

Non ci siete riusciti «Questo la dice lunga sul clima che stiamo vivendo».

Mi faccia un esempio. «L’ultimo? Questo genio del presidente della Camera che saluta con il pugno chiuso alle celebrazioni del 2 giugno».

È stupita? «Per nulla. Fico fai l’agit prop dei centri sociali non ha idea di cosa siamo le istituzioni e i ruoli. C’è molta improvvisazione, molta superficialità. Non sono gesti politici ma umori scomposti o infantilismo politico».

Come giudica il programma di governo? «Questa la divertirà. L’istituto Cattaneo, che lo ha esaminato in modo scientifico, dice che si tratta di un “programma di centro”».

Quale è allora la sua posizione? «Io sono pronta a dare una mano: proprio perché dentro quelle 40 pagine di programma c’è tutto e il contrario di tutto».

Mi spieghi meglio. «Io sono stata ministro. So che per realizzarlo in integrale ci vogliono 100 miliardi e 20 anni».

Confortante. «Cosi la differenza è data da quello che si farà prima, e come lo si farà. Se possiamo influire su questo percorso favo rendo i contenuti che vengono da desta saremo utili agli italiani».

Secondo lei da cosa vogliono partire? «Bella domanda. Infatti è proprio quello che io ho chiesto a 
Conte quando lo ha incontrato».

Retroscena succoso. Lui cosa ha risposto? «Gli ho chiesto: “Scusi, ma quali sono le sue priorità, le cinque cose che vanno fatte subito?”».

Il premier cosa ha detto? «Testuale: “Non lo so, ne devo parlare con la mia maggioranza”».

Si è accontentata di questa risposta? «No, ovviamente. “Ma se decide lei”, ho aggiunto, “le priorità quali sono?” E Conte, dopo una lunga premessa; “II reddito di cittadinanza e la Tav se non c’è un problema di penali”».

E le sue quali sono? «Taglio delle tasse, difesa della famiglia, predisposizione del blocco navale e problema dell’immigrazione, sicurezza, difesa del Made in Italy. E, soprattutto, visto il clima, sovranità».

Quale clima? «La stampa europea e tedesca ci dipinge come accattoni e ingrati. Il presidente della Commissione ci ricorda che lavoriamo poco e che siamo disonesti. I commissari europei auspicano che i mercati cambino il modo di votare degli italiani. Tutto questo per me è centrale».

Se le chiedessero di indicare una legge da votare subito? «Una in cui si dicesse che l’utero in affitto è un reato universale: il che vuoi dire che se il figlio te lo compri in America e te lo porti in Italia vieni perseguilo».

E poi? «Vorrei mettere in Costituzione il no all’adozione per le coppie omosessuale».

È una risposta al ministro della Famiglia Fontana? «Un modo per fargli sapere che queste solo le nostre proposte, se vuole muoversi sul terreno della famiglia. Questo governo ha solo cinque voti di maggioranza al Senato, saremo spesso determinanti, vedrà».

Avete già deciso come comportarvi in Parlamento sul governo Conte? «Ci asterremo sul voto di fiducia».

Perché non all’opposizione come Berlusconi? «Per quello che le ho raccontato: senza la nostra iniziativa quel governo non sarebbe mai nato, e io ne sono fiera. Non siamo centrali, ma sui contenuti vogliamo e possiamo essere determinanti».

Non è paradossale difendere anche chi ha posto un veto su di te? «Quando c’è un’aggressione esterna ci si stringe intorno all’Italia. Punto».

Le risposte di Conte l’hanno preoccupata? «Non ci ho parlato abbastanza tempo per capire di che pasta sia fatto».

Davvero? «Sì, Mi pare una persona cortese, ma non sono riuscita a capire cosa pensasse. Mi auguro che fosse molto abbottonato perché si trova all’inizio di un cammino difficile e si muove con prudenza».

Perché? «Perché in Europa non potrà rispondere mai: “Scusate ne devo parlare con la mia maggioranza”».

Ha sentito il videomessaggio di Berlusconi? Lui sembra molto barricadero. «Si, e non l’ho condiviso: fare l’opposizione per difendere l’Europa, dopo le settimane in cui ne abbiamo sentite di tutti i colori mi sembra paradossale».

La stupisce questa posizione? «Sì, soprattutto dall’ultimo premier eletto, che è stato rimosso dall’Europa attraverso le pessime internazionali e lo spread. Ma ha ragione sul resto».

Su cosa? «Sul tatto che il centrodestra ha vinto le elezioni e si ritrova con un premier dei 5 stelle. La guida doveva essere nostra».

E qui le devo chiedere come si comporterà con Salvini. (Sospiro) «A Matteo cercheremo di dare una mano per quanto possiamo. Temo che rischi di soccombere ai rapporti di forza».

Corre questo rischio, anche da ministro dell’Interno e secondo uomo forte dell’esecutivo? «Oh sì. Ha rinunciato a Savona all’Economia, ha subito il veto su Fratelli d’Italia. Evidentemente con questi rapporti di forza subisce pressioni».

Si è mosso da leader del centrodestra? «Oggi è il leader della Lega. Attualmente non so nemmeno se ci sia il centrodestra, figuriamoci se possiamo già dire chi è il leader».

E cosa può cambiare questo corso? «Quello che farà il governo, come è io e decisivo: avremo la Flat Tax? Difenderemo la sovranità? Su questo aspettiamo risposte. Vedremo in futuro il da farsi».

Il centrodestra può permettersi di aspettare questo tempo? «Si. Le prossime elezioni sono europee, squisitamente proporzionali. Il tema della coalizione non si pone. Salvini dovrà rispondere però a quegli elettori che hanno continuato a farei vincere, come coalizione, in tutte le amministrative di questi mesi. In politica i tempi contano e determinano gli esiti»,

Lei e Fratelli d’Italia nell’attesa cosa fate? «Fdi fa da guardiano degli interessi nazionali che vigila sui contenuti del programma. Non faremo sconti perché quando la Patria chiama noi non ci tiriamo mai indietro». 

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5 commenti

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    • Crocetti Riccardo il 3 Giugno 2018 alle 14:02
    • Rispondi

    Difendiamo l’agroalimerntare da quella porcata del CETA col Canada e con l’altro immondo trattato in arrivo, quello degli U.S.A.
    Come italiano PRETENDO CHE TUTTI I PRODOTTI ITALIANI RECHINO SCRITTO SULL’ETICHETTA LA PROVENIENZA: E I PRODOTTI UTILIZZATI: se gli altri popoli del mondo a noi razzialmente inferiori mangiano merda( a cominciare dagli anglosassoni) e non capiscono una mazza di cucina , non è affar nostro!
    Viva l’Italia!
    I prodotti dell’agroalimentare sono opere d’arte esattamente come gli affreschi, i quadri, i palazzi, la sculture la musica, la moda italiana,ecc.
    E’ così che ci ha difeso quella nullità di Gentiloni, il fioco ometto impersonale dei poteri forti esteri? Più inutile, servile, incapace, grigio, squallido e impersonale dell’inutile e impresentabile Hollande( il vuoto presidente da strapazzo francese)?.

      • remo il 3 Giugno 2018 alle 19:03
      • Rispondi

      non hai tutti i torti, ma il Gentiloni altro non era e resta una squallida servetta del Napolitano e cricca comunista, la nostra storia, arte ed inventiva ci fà un popolo od una accozzaglia di gente diversa,ma meritiamo di essere rispettati

  1. Grande. Come al solito chiara e precisa. Rimani sempre la migliore leader politica di oggi. Sei stata mitica. Adesso in parlamento tu e Fratelli d’Italia vigilerete sull’operato del governo, e farete dura opposizione quando serve, ed appoggerete quando verranno fatte attività consone con il programma di FdI. Avanti così. Hai fatto bene. Vedremo cosa accadrà del centro destra, sicuramente come è stato fino ad oggi non lo sarà più, ma sicuramente sarà meglio, con te alla guida. Grazie di esistere e di esserci e grazie per tutto quello che fai per noi giorno dopo giorno. Sei fantastica

    • Giovanna il 3 Giugno 2018 alle 22:50
    • Rispondi

    Solo la guardiana può fare,mentre il neo liberismo si sviluppa nello scontro fra quelli sovranità e e quel europeista.Ci perdono i soliti,i ceti popolari,le donne e i giovani.

    • Nicola Niciforo il 4 Giugno 2018 alle 18:12
    • Rispondi

    CARA MINISTRO POICHE’ IL CENTRO DESTRA HA PRESO IL 37,05
    PER CENTO IL MANDATO DI FORMARE IL GOVERNO ASPETTAVA A VOI.

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