Buon lavoro a Matteo Renzi ma non citare i marò rende deludente il suo esordio da presidente dell’Ue

A Matteo Renzi i migliori auguri di buon lavoro. Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale auspica che questo semestre di presidenza Ue sia l’occasione per riaffermare la dignità e la sovranità dell’Italia in Europa e per rimettere al centro dell’azione politica dell’Unione gli interessi dei popoli e delle nazioni. Tuttavia se il buongiorno si vede dal mattino ci lascia perplessi sentir dire a Renzi che siamo “felici e orgogliosi perché diamo di più di quello che prendiamo” e che in Europa l’Italia “viene per dare e non per chiedere”. Evidentemente Renzi dimentica che negli ultimi anni l’Italia ha trasferito all’Ue 159 miliardi e ne ha ripresi appena 104, regalando letteralmente 55 miliardi. Soldi ai quali si aggiungono i 60 miliardi di euro l’anno che dovremo versare per il fiscal compact e il fondo salva-stati e i milioni per fronteggiare l’emergenza immigrazione che sono completamente a carico degli italiani. Con tutta la fantasia possibile non riusciamo a immaginare cos’altro possa dare l’Italia. Siamo totalmente sconcertati, invece, di fronte al premier Italiano che nel suo primo discorso da presidente dell’Ue invoca la reazione dell’Europa per tutte le ingiustizie del mondo, salvo per quella che viene perpetrata nei confronti dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, illecitamente trattenuti in India da due anni in piena violazione del diritto internazionale. Qualunque presidente di uno Stato sovrano, vittima di una tale ingiustizia, avrebbe alzato la voce di fronte a una Ue che si è girata dall’altra parte. Così non ha fatto Renzi che dimostra la sua subalternità psicologica nei confronti delle istituzioni europee. E questo rende il suo esordio deludente.

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