Dopo il successo di FdI alle regionali, Meloni a Libero: «Uniti battiamo Renzi, Silvio avrà un ruolo»

«Serve un centrodestra credibile. Salvini? Può fare il leader. Voglio le primarie».

 L’intervista di Paolo Emilio Russo.

La politica non rispetta le leggi dell’aritmetica: «Non conta che ci siano tanti partiti, ma che il progetto sia chiaro». Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, vede – come tutti – che il centrodestra «ce la può fare».

Onorevole Meloni, cominciamo dai risultati: il Pd alle Regionali è crollato, la destra va forte. «Fratelli d’Italia è l’unico partito che, oltre alla Lega, cresce, sia in termini percentuali che di voti assoluti. Siamo al 4,2% a livello nazionale, con picchi del 6,5 nelle Marche. Sono stati eletti consiglieri FdI dove non c’erano, nonostante l’oscuramento dei media e i pochi soldi che potevamo permetterci di spendere: 20mila euro».

Quando avete fondato FdI qualcuno pensava che non sareste durati. «E invece siamo ben oltre il 3% previsto dall’Italicum, cresciamo. Anzi, lancio un appello a tutto il mondo della destra, a quelli che sono rimasti a guardare per vedere se ce l’avremmo fatta, ma anche a quelli che hanno smesso di fare politica: affacciatevi al movimento».

A proposito di risultati e di Italicum, Claudio Borghi sostiene che alle Politiche la Lega e FdI alleati potrebbero arrivare al ballottaggio. «Il “fronte anti-Renzi” con la Lega sperimentato in Toscana e nelle Marche ha portato bene: abbiamo fatto il 20% e siamo arrivati sopra il resto del centrodestra, contendendo il secondo posto al M5s. È un buon punto di partenza».

Il voto insegna che dove il centrodestra è unito vince o quasi, dove va diviso no. «Certo. Ma è altrettanto vero che non necessariamente la somma fa il totale. Non conta essere in tanti , ma che il progetto sia credibile e coerente: è quello che porta a percentuali alte. Allo stesso tempo, però, gli elettori vogliono vincere e dove il centrodestra è andato diviso siamo stati tutti penalizzati. I pugliesi non sono interessati alla lite tra Fitto e il Cavaliere e oggi si ritrovano un governo in continuità con Vendola. Cosa che invece non è accaduta in Liguria».

Per essere uniti, serve che tutti siano d’accordo. «La cifra di FdI è sempre stata quella di anteporre agli interessi del partito la possibilità di costruire una alternativa competitiva al premier e al suo governo illegittimo».

Quindi siete disponibili a costruire una coalizione ampia come in Liguria e in Umbria? «La coalizione deve essere il più possibile credibile, poi, in seconda istanza, ampia».

Come si rimette insieme la coalizione? Su quali basi e con quali strumenti? «Bisogna, innanzitutto, che ci sia il coraggio di essere alternativa a Renzi fino in fondo: niente accordi, niente inguacchi, nessuna concessione m cambio di uno strapuntino. Poi il centrodestra va ricostituito sulle idee: immigrazione e sicurezza, tasse, rapporto con l’Europa, famiglia e lotta ai privilegi. Su queste questioni la pensiamo allo stesso modo?».

Si direbbe che ci siete, o quasi. Ma il metodo? «Io continuo a preferire le primarie. Non servono per decidere i leader, ma i modelli di centrodestra che ciascuno ha in mente».

C’è un problema: Silvio Berlusconi è contrario. «Se ci sono altre proposte, si facciano. Quello che non tollereremmo è che si dica “ci chiudiamo dentro una stanza e decidiamo”. Berlusconi può giocare un ruolo».

E quale ruolo può giocare Berlusconi? «Quello di colui che federa e cuce. È la persona più indicata e mi affido alla sua intelligenza: non ha senso che continui a tenere il centrodestra in ostaggio».

Salvini rivendica di avere conquistato la leadership del centrodestra sul campo. Sarà lui il candidato premier? «Salvini ha fatto un ottimo lavoro, è stato indiscutibilmente il leader più suffragato. Non avrà problemi a vincere le primarie del centrodestra».

Per ricostruire serve tempo. Non teme che Renzi chieda le elezioni anticipate? «Il rischio c’è, ma non mi spaventa, anzi. È evidente che la luna di miele con gli elettori è finita e pure male. Se fosse intellettualmente onesto, visto che si riteneva legittimato dal voto delle Europee e che quei numeri sono evaporati, Renzi dovrebbe dimettersi».

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1 commento

  1. Io vorrei farti una domanda / le leggi le faate voi politici MA la legge x la PENA CERTA CHI NON LA VUOLE FARE?????? E Perche

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