Giorgia Meloni a «Il Messaggero»: «Sul dl sicurezza la Lega non rincorra il M5S»

di Mario Ajello

Onorevole Meloni, sulla sicurezza rischia di saltare la maggioranza di governo. Voi siete pronti? «Noi siamo pronti anzitutto a notare una cosa che è questa: non è normale che M5S, ossia una forza di governo, abbia presentato il doppio degli emendamenti che abbiamo presentato noi, che siamo all’opposizione».

Perché succede questo? «Perché i 5Stelle sono a sinistra della sinistra. Lo si vede bene, tutti i giorni, a Roma. La Raggi c’ha messo mezza giornata a chiudere la sede di Colle Oppio, che è un luogo storico della destra, e a San Lorenzo invece contro spacciatori, criminali e violenti non ha mosso una paglia. Così come in altre zone franche che esistono a Roma. Il suo odio è maggiore per chi è di destra che per gli spacciatori nigeriani».

5Stelle lassisti e Lega rigorista, quindi salta l’asse? «Vedo una sofferenza di M5S nel sostenere politiche di controllo dell’immigrazione e di sicurezza per i cittadini. Questo sta portando Salvini a dover fare passi indietro rispetto alle sue idee storiche. Non condivido, per esempio, il suo trionfalismo sulla legittima difesa che si sta varando in Senato. La verità è che quella norma, mantenendo i due principali problemi della precedente, cioè la proporzionalità tra difesa e offesa e la discrezionalità dei giudici, rischia di non cambiare nulla».

La Lega non se n’è accorta? «Ma certo che lo sa. Questo però è il prezzo che evidentemente deve pagare ai 5 stelle, per andare avanti. E questa è la ragione per cui Fratelli d’Italia ha presentato una serie di emendamenti: aiutare Salvini a rendere il decreto sicurezza, del quale condividiamo lo spirito, più efficace nel concreto».

E salverete voi anche il decreto sicurezza? «Siamo stati fin dall’inizio pronti a farlo. E a dare una mano alla Lega su questo tema per noi fondamentale. Però al Senato la Lega sta tenendo un atteggiamento incomprensibile. Dichiarando inammissibili molti nostri emendamenti che inammissibili non sono affatto. Fanno cosi per togliersi dall’imbarazzo di dover bocciare cose che condividono o per togliersi dall’imbarazzo di dover spaccare la maggioranza?».

Gli inammissibili quali sono? «Gliene dico uno: l’introduzione del reato di integralismo islamico. E mi dica lei se questa non è materia di sicurezza. Ce n’è un altro: Io sgombero di tutti i campi rom entro il 2019. Oppure questo: l’emendamento con cui chiediamo di andare fino in fondo sulla vicenda dei parenti di Renzi, accusati di appropriazione indebita, per aver distratto i fondi destinati ai bambini africani. Ma come: Di Maio grida sempre onestà e adesso fa finta di niente? Altro emendamento è sulla castrazione chimica per pedofili e stupratori recidivi. Salvini ha sempre detto di essere d’accordo, ma perché allora la maggioranza ha dichiarato inammissibile questo emendamento? E ancora: l’esclusione del patteggiamento per i reati sessuali contro i minori. Vi dice nulla il caso di Désirée Mariottini? Sono stata al suo funerale ed è stato straziante».

Lei sta dicendo che la Lega è succube di M5S? «Non lo so. Io rivendico il nostro diritto a discutere emendamenti perfettamente compatibili con il testo sulla sicurezza, e vogliamo dare una mano a Salvini. Ripresenteremo in aula gli emendamenti. E ci appelleremo al presidente Casellati, perché ci consenta di discuterli. Voglio sapere tra l’altro: che cosa pensa la maggioranza del nostro emendamento in cui si chiede il pattugliamento dell’esercito nei quartieri a rischio? La proposta della maggioranza è troppo simile a quelle della sinistra».

Quindi non votate il dl Salvini? «Ripeto: abbiamo detto subito che siamo pronti a votare quella legge. Ma l’atteggiamento della maggioranza è incomprensibile e quindi aspetto di vedere come si sviluppa il dibattito in aula. Ma resti agli atti la nostra disponibilità a sostenere il governo, ricevendo in cambio solo un incomprensibile atteggiamento di chiusura».

Lei invita Salvini a liberarsi dai 5Stelle? «Ognuno fa le proprie scelte. Io lo sprono ad andare fino in fondo sui temi che fanno parte delle nostre battaglie storiche».

Intanto lei è pronta a ricandidarsi a sindaco di Roma, come vorrebbe Salvini? «Io sono pronta per il 26 maggio, per le elezioni europee. Su Roma, si vedrà quando si dovesse concretamente presentare l’occasione del voto. Non sono così convinta che la Raggi scapperà a gambe levate».

Ma è giusto che sia sempre la giustizia a decidere su Roma? «Secondo me deve essere sempre la politica a decidere i cambiamenti. Ma in questo caso, essendosi i 5 stelle dati delle regole particolari, decide la politica e non la magistratura se la Raggi resterà al suo posto oppure no».

 

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1 commento

    • Pino 007 il 1 Novembre 2018 alle 04:21
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    Sbaglio, ma vedo che la Meloni e’ sempre sola nelle sue lotte, mai un quorum di gente che l’appoggi. Gente, dove siete ???????

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