
«Intanto voglio chiarire che io ho schierato l’Italia nel Consiglio europeo di fine giugno astenendomi sul mandato a von der Leyen, suggerendo a tutti di tenere in considerazione l’indicazione emersa dalle urne. Giovedì, invece, ho schierato il mio partito, all’interno di un voto parlamentare, sul programma politico della prossima Commissione. È una distinzione fondamentale. Dopodiché qualsiasi cosa io faccia genera polemiche infinite, e dunque ovviamente sì, me lo aspettavo. Poi le polemiche bisogna saperle leggere anche nella loro serietà».

«Il M5S mi insulta perché ho votato come loro, il Pd perché non ho votato come loro dopo aver loro stessi minacciato di non sostenere von der Leyen se si fosse azzardata a dialogare con me. E tutti insieme insultano i partiti del centrodestra per aver votato in modo difforme, esattamente come hanno fatto loro. La credibilità della predica si valuta sempre anche dall’autorevolezza del pulpito».

«Penso di avere fatto una scelta di coerenza, non sulle mie posizioni, ma rispetto alle elezioni europee. Mi fa sorridere come alcuni osservatori non tengano minimamente in considerazione che cosa i cittadini hanno chiesto con il loro voto dell’8 e 9 giugno. Noi personalizziamo sempre, ma il tema non è von der Leyen sì o no, il tema è quali siano le priorità di cui l’Europa deve occuparsi».

«Mentre von der Leyen parlava io ho ricevuto messaggi di imprenditori, industriali, non persone antisistema che vogliono l’Italia fuori dalla Ue, ma persone che hanno imparato che questa è un’Europa che non guarda il contesto nel quale si muove e pensa che la sua missione sia semplicemente iper regolare tutto».

«Nel 1990 la Ue a 12 Stati valeva il 26,5% del Pil mondiale, la Cina l’1,8%. Oggi l’Europa a 27 Stati vale il 16,5% e la Cina il 18%. Vuol dire che quando nel 1990 l’Europa pensava che occupandosi di sé stessa si sarebbe anche occupata del contesto faceva una cosa sensata, ma adesso non è più così. Se non valuti il contesto rischi di creare enormi problemi di competitività. Ho incontrato qualche giorno fa alcuni rappresentanti della Round Table europea, che riunisce le grandi industrie europee, e c’erano enormi convergenze tra le loro preoccupazioni e la mia strategia, in materia di competitività, sul tema di una transizione verde e compatibile con sostenibilità economica e sociale, e sull’energia».

«Io non ragiono così. Semplicemente ho chiesto al mio partito di convocare la riunione mezz’ora prima del voto perché volevo che potessimo decidere avendo tutti gli elementi a disposizione. Ho aspettato di ascoltare il discorso, ho aspettato di conoscere quali gruppi l’avrebbero sostenuta. Non ho scelto in base a un principio o a uno schieramento ideologico. Ragiono per quello che è meglio per l’Italia e per l’Europa. La presidente ha detto cose che ci trovano d’accordo, in particolare sull’immigrazione, confermando il cambio di passo impresso soprattutto grazie al lavoro italiano. Ma ha anche detto cose che sia nel metodo sia nel merito non rendevano possibile il voto di Fratelli d’Italia».

«Mi sono comportata come si dovrebbe comportare un leader europeo perché mi sono chiesta se la traiettoria fosse giusta. E siccome non posso dire di considerarla giusta soprattutto su alcune delle materie sulle quali i cittadini hanno chiesto un cambio di passo, come la transizione verde, ho fatto come sempre quello che mi pareva più giusto, senza condizionamenti e senza timore. Se decidi di dire sì solo per fare quello che fanno gli altri non fai il lavoro che compete a un leader».

«Questo eterno racconto di europeisti contro antieuropeisti non regge alla prova della storia e della politica. Sono schematismi infantili. Io penso che sia mio dovere dire quando penso che le cose non funzioneranno, anziché mettere la polvere sotto il tappeto. Ci troviamo in un contesto internazionale, economico e geopolitico difficilissimo. Molte certezze che avevamo stanno venendo meno. Se qualcuno non lo dice, se ciascuno non fa la propria parte per raddrizzare il percorso, lo pagheremo tutti. Lo abbiamo già visto accadere. E quindi penso che si sia molto più credibili se si ha il coraggio di sostenere le proprie posizioni, fermo restando che devono essere posizioni ragionevoli, piuttosto che se si sceglie di tacere per quieto vivere, salvo poi lamentarsi in privato, come ho visto fare a volte».

«La strategia l’ho già spiegata, è essere consapevoli del proprio ruolo. L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione, uno dei più grandi e influenti Paesi europei. Il nostro compito è contribuire a tracciare una rotta, non assistere in silenzio a cosa accade. Questa è stata la scelta di altri, ma non la condivido. All’Europa è mancata spesso, soprattutto, la politica, che è visione e decisione. La ragione per la quale le cose rischiano di non funzionare nei prossimi anni è che il metodo scelto per indicare gli incarichi di vertice della Ue può compromettere entrambe le cose».

«Se cerchi di mettere insieme tutto e il contrario di tutto, alleando forze politiche che non la pensano allo stesso modo su nulla, rischi di non avere una visione chiara. In Italia lo abbiamo visto accadere spesso, negli scorsi anni, e lo abbiamo pagato. Il problema è che questo tempo, più del passato, richiede scelte chiare».

«Se porti la logica maggioranza-opposizione, che dovrebbe riguardare solo il Parlamento, al livello degli incarichi apicali, pensati dai padri fondatori come ruoli neutri che garantissero tutti gli Stati membri, produci il rischio di ulteriori divisioni e dunque una maggiore difficoltà nel decidere».

«Cosa si intende per cabina di regia? Se faccio quello che gli altri hanno scelto per me, anche se penso che non risolverà i problemi, secondo voi posso dire di stare in una cabina di regia? Siamo seri. Se invece mi chiedete cosa spero faccia l’Europa la questione è semplice, deve fare meno e deve farlo meglio, deve regolare meno e occuparsi di sostenere la competitività. E quando definisce delle strategie, deve anche accompagnarle con gli strumenti necessari».

«Se decidi che serve un’industria della difesa competitiva devi anche scomputare gli investimenti nel settore dal calcolo del rapporto deficit/Pil. Se vuoi fare una transizione verde devi accompagnarla con un tempo e dei modi che non si traducano in desertificazione industriale. Se vuoi fare la transizione digitale, devi prevedere stanziamenti adeguati».

«Io ho detto che il mio partito non avrebbe fatto una maggioranza con la sinistra di ogni colore e non l’ho fatta. Ma questo non ha nulla a che fare con il ruolo dell’Italia, che non è dato dalle scelte dei partiti della maggioranza in Parlamento, ma dal suo peso all’interno dell’Unione europea e dalla credibilità del suo governo. Dopodiché mi pare che in pochi conoscano le dinamiche europee, dove le maggioranze alla prova dei fatti cambiano da dossier a dossier e i partiti della maggioranza italiana, dato il loro peso, possono ampiamente fare la differenza».

«Nella passata legislatura è successo. Se le opposizioni vorranno collaborare sui vari provvedimenti, in base all’interesse italiano, ne saremo ben felici».

«Lo escludono i numeri. Rispetto alla maggioranza che von der Leyen aveva sulla carta ci sono oltre 50 voti in meno. Se l’avessimo votata noi, mancherebbero circa 80 voti. Significa che la von der Leyen in realtà non ha una maggioranza? Interessante…».

«Io penso che questa lettura sia surreale. Cioè, si sostiene che Ursula von der Leyen non riconosca ai Paesi membri il ruolo che il loro peso determina, ma decida in base al fatto che i partiti di governo l’abbiano votata o meno? Fossi in voi, considererei questa lettura un insulto».

«Penso che la decisione ora spetti alla presidente della Commissione, con la quale abbiamo già dimostrato di saper collaborare lealmente. Anche nei passati due anni noi non facevamo parte della sua maggioranza, ma questo non le ha impedito di ascoltarci quando le nostre tesi erano sensate e utili. E non ha impedito a noi di aiutare la Commissione quando ritenevamo che fosse nell’interesse italiano ed europeo. Non ho ragione di credere che non sarà così anche nel futuro».

«Io parlo sempre con la presidente della Commissione, è mio dovere farlo e abbiamo imparato a rispettarci a vicenda».

«Abbiamo collaborato fino ad ora e continueremo a farlo anche in futuro. Siamo persone che hanno delle responsabilità e ne comprendono il peso. L’Italia dipende da scelte europee, ma anche l’Europa dipende dall’Italia perché noi non siamo una provincia dell’impero. Siamo uno dei Paesi fondatori, la seconda industria manufatturiera, la terza economia e abbiamo anche il governo più stabile tra le grandi nazioni d’Europa. Tutti riconoscono il peso e il ruolo dell’Italia e sono certa che queste saranno le valutazioni che si faranno quando si definiranno le deleghe».

«Io non parto dal nome, ma dalla delega. Quando capiremo, come spero, quale sia il tipo di materia che potrebbe essere affidata all’Italia individueremo, insieme alla maggioranza, anche la persona a nostro avviso migliore. La nostra priorità sono le deleghe di carattere economico, industria, competitività, coesione, che ci consentano di aiutare l’Italia e l’Europa».

«La linea del governo è definita dal programma che abbiamo scritto insieme e che abbiamo sempre rispettato».

«State scherzando? Questo è il governo italiano percepito come più solido a livello internazionale, da molti anni a questa parte. Questa domanda dovreste farla alla nostra attuale opposizione, che era divisa anche quando governava. Dopodiché io penso che tutte le posizioni espresse in Europa dai partiti della maggioranza siano utili. Le rispetto tutte, e rafforzano il nostro governo».

«Io sono leader di un partito europeo che ha tra gli alleati anche il partito Repubblicano. Quali siano le mie affinità politiche nel sistema americano è evidente e lo sanno tutti. Questo non mi ha impedito di lavorare molto bene con l’amministrazione Biden. Continuerei a farlo se Biden fosse confermato, così come lavorerei bene con una nuova amministrazione Trump. Per me conta la solidità dell’alleanza con gli Stati Uniti. Pensare che l’alleanza tra due nazioni del G7 muti in base al mutare dei governi è stupido e infantile. Del resto, quando Conte era al governo e negli Stati Uniti c’era Trump non mi pare ci siano stati problemi. Anzi. Noi siamo considerati affidabili, stabili, preziosi. È questa l’unica cosa importante».

«Ho già visto Starmer e posso dire che certamente lavoreremo bene insieme. Con Sunak avevo un rapporto di sintonia particolare, di amicizia anche personale, ma adesso si apre questa fase nuova e la dimensione ideologica non ci impedirà di stringere accordi su quelli che sono i reciproci temi di interesse nazionale».

«La Finanziaria è la priorità del governo da settembre. Faremo tutto il possibile per il sostegno al reddito, ai salari e alle fasce più basse sulla base dei conti e sfruttando tutti gli spazi di flessibilità, come abbiamo già dimostrato di saper fare».

«Non ritengo di avere l’autorevolezza per poter dare consigli agli avversari, esattamente come io tendo a non considerare i consigli dei miei avversari. Devono fare quello che loro ritengono più giusto. Posso solo dire che ho sempre pensato che avere un nemico comune non sia la stessa cosa che avere idee comuni. Se lo fai puoi vincere ma, come si è visto, poi non riesci a governare.
27 commenti
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L’economia europea non può essere a binario unico va.divrrsificata a seconda delle peculiarità di ogni stato senza stravolgere le predisposizioni all’italia piace la qualità non la quantità non siamo cinesi non copiamo ma creiamo
Giorgia.. Tutto il resto é noia.. Con te fino alla fine
Bravissima
Hai risposto dimostrando grande competenza in ambito europeo e internazionale
Avanti così !
Brava Giorgia io vivo in Svizzera da 60 anni. Quindi Italo Svizzero, Grazie a te e la prima volta che sono fiero di essere Italiano
Vai bene così Giorgia : guarda passa e và, non ti curare di loro.
bene cosi Presidente
Intervista a rutto campo. Giorgia ha chiarito tutti i punti e i puntini che i giornalini e le varie trasmissioni indirettamente le hanno posto. Ha tagliato quella nebbia che avevano creato per confondere i lettori. Chi non capirà neppure queste spiegazioni, bene vada a farsi controllare perché sicuramente ha problemi seri. Grazie a voi tutti e a Giorgia: grazie ancora per esserci sempre col cuore, la passione e la costanza ❤️
Carissima Giorgia hai fatto bene…
brava Giorgia condivido in pieno la tua serietà e professionalità politica
Pragmatica, logica, inappuntabile, una politica mille miglia sopra chiunque! Grandissima ed inimitabile Giorgia
Wow bravissima ottimo lavoro lei Presidente ciò che dice lo mette in pratica tutto.
Buona giornata e buon lavoro Ornella Marina Carminati
Benissimo. Ognuno deve e dovrà rispondere del suo modo di operare. Senza idee valide, ma di unione forzata contro il proprio Popolo Sovrano … Non si ottiene alcunché. Buon Lavoro Presidente Meloni, con l’unione ed il rispetto reciproco, si muovono le montagne. Adriana Inserra
Avanti tutta… Buon lavoro per l’Italia e per gl’ Italiani
Risposte molto condivisibili.
Avanti così!
Franco Minelli
Il primo vero politico dopo troppi anni. Complimenti e barra dritta
Ottima intervista, Giorgina. Ancora una volta hai dato una lezione di competenza e di autorevolezza politica: che come noto è una cosa seria e non una gara a guardie e ladri tra fanciulli.
Ottimo PRESIDENTE, avanti così, determinata, coerente, capace, pragmatica, meravigliosamente PRESIDENTISSIMA, un saluto Paolo.
✌ ogni giorno lei Presidente Giorgia Meloni ottiene ottimi risultati, continua così senza dare retta alla sinistra che fanno di tutto per distruggere noi cittadini
Parafrasando un’antica pubblicità , potrei dire così: ” LE STELLE SONO TANTE, MILIONI DI MILIONI, LA STELLA DI MELONI VUOL DIRE QUALITÀ ” avanti così, non cene’ per nessuno.
Alberto gli inglesi invece dicono:
A Meloni a day keep VDL away.
SEI LA MIGLIORE !!! Chi si frappone non ha la Tua competenza !!!
( scopro l’acqua calda).
La scimmia Cappucina questa volta a fatto la cosa giusta con la Ursula von der leyen BRAVA
Bravissima Giorgia sono d’accordo con il tuo lavoro su tutto. L’Europa bisogna cambiarla e tu ci stai provando e ci riuscirai. Questa commissione sembra l’amministrazione di un condominio che pensa a tutte le piccole cose e non al progresso dell’Europa. Vai avanti così…i fatti ti daranno ragione. Se permetti…un abbraccione. Giulio
Si è proprio così lei Giorgia Meloni è proprio una Stella che brilla e pensa in prima persona noi cittadini ITALIANI
Riassunto:
La ns paladina ha votato contro la VDL …ottimo
Tajani e la allegra combriccola ha votato pro.In parole povere quando governa in Italia è di DX mentre a Bruxelles è di Sn. Una bella coerenza e la ns paladina dichiara che è tutto nella normalità.Andiamo bene.Prenderemo pesci in faccia anche a proposito sull’incarico di alta levatura.Una cosa di positivo pero’ c’è stata l’eliminazione di quel p……o di Gentiloni.
Rimaniamo in attesa dell’inaugurazione del Resort Vacanze albanese ..per il momento sbarchi a raffica all’ordine del giorno .Ma agosto si avvicina e cosi’ le ferie dei ns stanchi parlamentari ..tutti al mareeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!
MI RICORDO ANCORA I RISOLINI DIETRO LE SPALLE DI BERLUSCONI DA PARTE DI MACRON E MERKEL.FINALMENTE ABBIAMO UN CAPO DEL GOVERNO CHE SI FA RISPETTARE ALL’ESTERO CHE CI DOVREBBERO RISPETTARE SOLO PER IL CONTRIBUTO CHE HANNO DATO AL MONDO I GRANDI PERSONAGGI CHE HA AVUTO L’ITALIA, SIA NELL’ARTE E TECNOLOGIA.POSSO FINALMENTE DIRE DI ESSERE ORGOGLIOSO DI ESSERE ITALIANO. HO 74 ANNI SE FALLISCE QUESTO GOVERNO FINISCONO TUTTE LE MIE SPERANZE.
FORZA GIORGIA
COMUNQUE VADA SEI UNA GRANDE.
Fiero di averti votato. Già da subito hai dimostrato il tuo valore e il tuo passo politico dicendo a Berlusconi che non sei ricattabile.
Avanti così che.la strada è lunga…lo.sai bene Presidente.