Nonostante l’ottimismo dimostrato dai legali dei marò Salvatore Latorre e Massimiliano Girone e l’entusiasmo dei rappresentanti del nostro Governo, consideriamo la decisione della Corte Suprema dell’India solo un piccolo passo avanti, ma non certo una vittoria. Sinceramente, ci attendevamo un altro tipo di sentenza, che prevedesse il trasferimento della competenza del giudizio alla magistratura italiana e non ad un altro tribunale indiano, seppure ‘speciale’. Inoltre, venire a scoprire solo oggi, dopo ben 12 mesi di carcerazione preventiva ingiustificata, che lo stato del Kerala non aveva alcuna competenza in merito, ci porta a pretendere le prime scuse da parte delle autorità indiane e, comunque, a confidare in una forte accelerazione del procedimento, da concludere con il trasferimento del caso alle autorità giudiziarie italiane.
1 commento
il solo pensiero di un tribunale speciale fa venire la pelle d’oca.
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