Piano Giovani? Intanto non si sprechi il miliardo stanziato dal precedente Governo

Sono lieta di constatare che il tema dei giovani sia ultimamente al centro dell’attenzione del Governo. Alle parole di Monti, Passera e Riccardi si aggiungono oggi quelle del ministro Fornero, che ci fa sapere di lavorare a un “piano giovani” che, a causa della complicata situazione economica, conterrà “misure minute e non una quantità eccessiva di risorse”.

Ben venga lo stesso, qualunque iniziativa rivolta alle giovani generazioni sarà sempre ben accolta. Tuttavia, mi permetto di far notare che sarebbe molto più semplice per il Governo e sicuramente più utile ai giovani, intanto, non sprecare il “Piano Giovani” da oltre un miliardo di euro varato dai ministri del Lavoro, Istruzione e Gioventù del precedente Governo.

Un piano organico e serio, studiato per favorire l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e dar loro l’opportunità di affermarsi ed emergere.  Limitatamente al ministero della Gioventù, il Piano consiste nelle azioni del “pacchetto” Diritto al Futuro: 50 mln del fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie di precari, 51 mln per la stabilizzazione dei giovani genitori precari, 19 mln per il prestito d’onore per gli studenti meritevoli, 100 mln del fondo mecenati (40 mln pubblici e 60 privati) da investire sul talento e l’imprenditorialità giovanili, 9 mln per il progetto Campus Mentis rivolto ai migliori neolaureati d’Italia.

Purtroppo, ad oggi, queste risorse e queste azioni appaiono quantomeno trascurate, come dimostrano il caso sollevato da “Altroconsumo” sulla disapplicazione da parte di molte banche dell’accordo sottoscritto tra Abi e Ministro della Gioventù per il Fondo  di garanzia sulla casa e la sospensione da parte del Governo della campagna di comunicazione di Diritto al Futuro.

L’impressione è che l’Esecutivo non stia dedicando né tempo né attenzione a queste iniziative; consultando il sito dedicato al Piano Giovani (www.governodeigiovani.it), infatti, notiamo tristemente che l’ultimo aggiornamento risale al 31 ottobre 2011. Non hanno avuto miglior sorte gli altri siti istituzionali di comunicazione ai giovani (www.governo.it;www.gioventu.it) immutati nella forma e nella sostanza.

Condividi

Rispondi