FdI, in piazza per raccolta firme su presidenzialismo e tetto tasse in Costituzione

Elezione diretta del Capo dello Stato. Abolizione dell’istituto ottocentesco dei Senatori a vita. Tetto alle tasse in Costituzione. Supremazia ordinamento italiano su quello europeo.

Vieni a firmare in piazza le battaglie storiche di Fratelli d’Italia e della destra italiana. Restituiamo il potere nelle mani del popolo italiano. Chi è con noi?

Dove firmare: https://www.fratelli-italia.it/petizioniriforme

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6 commenti

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    • Franco Cordiale il 26 Ottobre 2019 alle 22:42
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    TUTTO BENE. MA DOVE SI FIRMA, REGIONE PER REGIONE ?

    • Attilio il 27 Ottobre 2019 alle 08:08
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    Si condivido e divulgate lo dipiu e dove votare

    • Marco Giacinto il 27 Ottobre 2019 alle 10:51
    • Rispondi

    Quante iniziative! Sei piena di risorse, Giorgia: aveva scelto bene babbo Ignazio… Se permetti, segnalo ai lettori il mio articolo appena uscito, dove ripongo in te tutte le mie speranze di uscire da questo inferno di chiacchiere in alto e privazioni in basso: http://www.truciolisavonesi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=9806:giovane-di-belle-speranze&catid=61:marco-giacinto-pellifroni&Itemid=57

    • Giovanna il 27 Ottobre 2019 alle 12:20
    • Rispondi

    PRESENTE!

    P.S. Leggo con immenso piacere di non essere l’unica persona della Liguria di ponente… terra umile, con poche ambizioni politiche.
    Qui nei nostri piccoli comuni non vi alcuna identità politica, neanche di chi si candida alle elezioni. E’ un proliferare di liste civiche, minestroni dagli ingredienti più disparati.
    Se non c’è più posto nella lista della destra… pazienza, si candidano con quelli di sinistra… nessun problema!
    L’importante è diventare assessore/consigliere comunale ed ambire alla propria piccola “poltroncina” anche senza alcuna ideologia politica! Aderiscono ai movimenti politici, giusto pochi mesi prima dell’elezioni… e poi, tutto finito! Qui dove abito io, seppur ufficilmente presenti ben due circoli di Fratelli d’Italia, nessuno raccoglie firme.
    Purtroppo dalle mie parti funziona così. E mi intristisce molto…

  1. E’ mia convinzione che per andare incontro alle vere attese del Popolo Italiano sia necessario procedere ad una radicale revisione delle nostre Istituzioni, centrali e locali, mediante la partecipazione, permanente e diretta, della SOCIETA’ CIVILE nell’Amministrazione della COSA PUBBLICA.
    E, ancora: ritengo sia giunto il momento di proporre al Popolo Italiano un programma completo ed esaustivo, su cui confrontarsi seriamente e differenziarsi nettamente da quanti intendono la politica una opportunità da cui ricavare, in proprio, i più svariati vantaggi.
    Su tali presupposti, senza alcuna supponenza o presunzione, trasmetto, in una forzata sintesi, alcuni dei Principi contenuti in un Progetto di Nuova Costituzione il cui testo integrale è possibile scaricare dal sito: http://www.nuovacostituzione.it.
    Tale Progetto potrebbe costituire lo schema per un dialogo costruttivo tra quanti abbiano interesse alla modernizzazione e moralizzazione del nostro PAESE.
    Disponibile per ulteriori chiarimenti
    Francesco Carlo BIANCA
    MANIFESTO
    PER UNA
    NUOVA COSTITUZIONE

    Il punto centrale delle riforme costituzionali è costituito dalla necessità per la Comunità Nazionale di riappropriarsi della SOVRANITA’, da tempo monopolizzata dalle Sinistre con l’occupazione di tutti gli Organi vitali dello Stato da cui hanno spolpato ogni risorsa materiale, nell’esclusivo interesse personale e delle rispettive Congreghe.
    Tale situazione è stata e sarà sempre possibile a causa della pretesa, connaturata al sistema dei Partiti, di considerarsi essi soli i principali interpreti delle aspirazioni e dei bisogni del POPOLO; affermazione palesemente falsa dato che un REGIME di DEMOCRAZIA veramente equilibrato deve poggiare su ambedue i pilastri su cui va fondato il principio di rappresentatività democratica della Comunità: “partitica-elettiva” e “qualitativa-selettiva”, come delineato in una Ipotesi di una “NUOVA COSTITUZIONE” di cui si elencano, in modo non esaustivo, i seguenti PRINCIPI: 1) nei procedimenti di elaborazione e approvazione delle normative legislative-regolamentari assicurarne la rispondenza ai reali interessi della Comunità mediante l’apporto, qualificato sul piano culturale e professionale, di cittadini estranei alla militanza nei Partiti, designati dalle Categorie professionali, produttrici di beni e di servizi; 2) attribuire la Personalità Giuridica di diritto privato alle FORMAZIONI di PARTITO e SINDACALI; 3) ridurre il numero dei membri delle Assemblee Elettive, con limite di partecipazione a due sole legislature nei relativi Consessi; 4) equiparare la normativa economica e previdenziale dei membri delle Assemblee elettive a quella comune in materia di lavoro subordinato e comunque assoggettabile a iniziativa referendaria, abrogativa; 5) eliminare il finanziamento pubblico a favore delle organizzazioni partitiche; 6) istituire un Parlamento Monocamerale composto solo da trecento membri: duecento, espressione delle formazioni di Partito e cento, espressione di una Conferenza Nazionale, rappresentativa delle varie discipline d’insegnamento nelle Università Statali e Libere, nonché degli Ordini e Associazioni Professionali; 7) attribuire al Primo Ministro, Capo dell’esecutivo, poteri di nomina e di revoca dei propri ministri in numero non inferiore a dieci e non superiore a quindici; 8) eleggere il Presidente della Repubblica tra le Personalità, individuate dal Parlamento, estranee alla militanza nei Partiti, che abbiano dato prestigio alla Patria nel campo della cultura umanistica, scientifica, letteraria e artistica; 9) eleggere i Giudici Costituzionali a mezzo di una Conferenza Nazionale dei rappresentanti delle Università Statali e Libere, del Consiglio Nazionale Forense e dei Dottori Commercialisti; 10) fissare al trenta per cento l’aliquota massima applicabile sul reddito netto, tassabile, delle persone fisiche e giuridiche, nel rispetto della principio di progressività delle imposte; 11) eliminare le sovrimposte e le addizionali; 12) applicare le aliquote relative alla imposizione indiretta sui consumi e sui trasferimenti con salvaguardia dei beni vitali dell’esistenza; 13) unificare le giurisdizioni: ordinaria, amministrativa, contabile e tributaria riservando, nei vari gradi di giurisdizione, una percentuale di posti agli avvocati e dottori commercialisti; 14) sopprimere le Regioni e le Province; 15) unire o fondere i Comuni con popolazione residente inferiore ai ventimila abitanti; 16) istituire, in Aree Metropolitane, Enti Amministrativi Territoriali di coordinamento e raccordo intercomunale delle varie attività locali, da costituire con un numero di Comuni non inferiore a venti e popolazione complessiva non inferiore ad un milione di residenti; 17) attribuire direttamente a tali Enti quote di tributi erariali, accertati e riscossi nei rispettivi territori; 18) istituire una Conferenza Nazionale degli Enti Amministrativi Territoriali, per la valutazione comparativa dell’azione amministrativa e gestione dei servizi nelle varie Aree Metropolitane, con il compito di individuare i procedimenti più idonei a garantire la migliore efficienza ed economicità nei servizi erogati.
    La realizzazione di tale normativa costituzionale (le cui norme, precettive e programmatiche, andrebbero realizzate per gradi) si rende indispensabile per un reale processo di ristrutturazione e risanamento morale e finanziario degli Organi Costituzionali e della Pubblica Amministrazione che possa permettere la riduzione del DEBITO PUBBLICO entro limiti fisiologicamente accettabili ed eliminare, per quanto possibile, l’attività predatoria di congreghe partitocratiche ormai squalificate.
    BIANCA Francesco Carlo (www.nuovacostituzione.it”)

    • Alberto Busato il 28 Ottobre 2019 alle 17:39
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    Il Presidenzialismo è da perseguire assiduamente insieme alle modifiche costituzionali che logicamente richiede. Il tetto alle tasse in Costituzione, Attenzione!, può essere un’arma a doppio taglio. Perché, come tetto, cioè limite da non superare, ovviamente gli deve essere assegnato un valore alto, e questo potrebbe essere adottato (prescritto) anche se non economicamente giustificato, in quanto “costituzionale”!

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