Villa Pamphilj è la villa più grande di Roma, una delle più belle d’Europa, eppure oggi versa nel totale degrado. Dalle baraccopoli passando per la prostituzione, lo spaccio di droga: interi spazi culturali che vengono tolti ai cittadini ed ecco perché noi siamo qui stamattina per presentare Villa Pamphilj com’è e come sarebbe se potessimo lavorarci sopra. Di fatto restituendo questa villa ai cittadini con costi molto bassi se non addirittura pari a zero per l’amministrazione perché si tratta di dare in gestione le aree alle associazioni, ai cittadini, e a chiunque voglia lavorarci per renderle fruibili. Vogliamo dividere la villa in aree, vorremmo che ci fosse, per esempio, partendo dalle serre del Settecento, un’area dedicata all’agricoltura biologica dove magari dare vita ad un piccolo mercato agricolo nel fine settimana, da parte degli agricoltori con i prodotti “made in villa Pamphilj”. Vorremmo che ci fossero aree ludico-sportive che si possono realizzare con l’aiuto delle federazioni sportive. Anche questo progetto si può fare a costo zero. Vorremmo che ci fossero aree attrezzate per gli amanti degli animali, dei nostri amici a quattro zampe. E vorremmo che ci fossero aree per i bambini e aree accessibili ai bambini disabili, non due giostrine per i disabili nel parco giochi per gli altri bambini. Ma parchi accessibili per tutti i bambini. Vorremmo anche un percorso culturale, visite guidate a prezzi sociali per chi voglia vedere i tanti esempi di storia e cultura all’interno di questa villa: dai reperti della Roma antica a quelli della Roma medievale. Qui hanno lavorato anche Bernini e tantissimi artisti straordinari. Ecco, vogliamo poter rendere vivo anche questo spazio culturale. Insomma, abbiamo un grande progetto e pochissimi costi, un progetto che dovrebbe essere pilota per la riqualificazione di tutti i parchi della Capitale.
Mag 16