Fratelli d’Italia vuole ribadire al ministro Di Maio che l’unico modo per abolire la povertà è creare lavoro e l’unico modo per creare lavoro è mettere chi può assumere in condizione di farlo. Chiediamo meno tasse e meno burocrazia, più investimenti, infrastrutture e sostegno alle imprese. Chiediamo per gli italiani la dignità del lavoro.
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Parrebbe ovvio, in un paese normale. Non strangolare le imprese con la burocrazia e le tasse e garantire i diritti giusti, intesi come l’altra faccia dei giusti Doveri. Sia dell’imprenditore, sia dei lavoratori. Diritti e doveri cooperano al lavoro sano e produttivo, che corrisponde ai bisogni reali del mercato e che fa leva sulla qualita’ del servizio e dei prodotti offerti. Non sul monopolio delle mafie speculative, legalizzato o meno.
Vero Giorgia ma, questo sarebbe la medicine che questo Paese doveva attuare da anni, almeno dal 2008. Invece, spesso per troppa fiducia verso la Grande Industriale che promette, chiede e, poi, finito l’incentivo toglie quanto ha ricambiato per gli aiuti di Stato (cioè il lavoro e i lavoratori), colpa di sei anni di investimenti finanziari e assurda politica di austerità (io ho preparazione tecnologica ma, i nostri economisti che stanno sempre a sentenziare in TV, conoscono Keynes ed il New Deal di Roosevelt, oppure solo il pensiero dell’ormai dimenticato ministro delle Finanze di Hitler, che ha applicato puntualmente l’omologo nell’era Merkel….), ebbene oggi non è sufficiente. Perché? Lo insegna la Francia ed i Gilet Gialli, che non hanno colore politico ma solo la necessità ad arrivare a fine mese, anche se lavorano. Quindi la prima emergenza, che va ovviamente legata ad un incentivo per calare il cuneo fiscale, è comunque quello di non fare perdere la Dignità a 5 MILIONI DI ITALIANI, dimenticati dalle politiche di Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, dei quali vorrei sottolineare, ben 66% delle famiglie in tale situazione, ha almeno un DISABILE. Se non si comprende ciò, unito al fatto di incentivare in primo luogo i Giovani di Buona Volontà a non lasciare il Paese, allora rimarremo sempre ostaggio di % di sviluppo dello 0,1-0,2 trimestrali.